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lunedì 28 marzo 2011

LEGGENDA sul VINO

 Nel territorio del Garda, e precisamente a Bardolino si raccontano storie e leggende legate in qualche modo al cibo e al buon bere. Terra di ottimi vini e non solo, questa che vi racconto è una vicenda che per certi versi potrebbe avere un fondo di verità.

 Viveva da queste parti in una minuscola pieve, un prete di campagna, non aveva grandi risorse per vivere, si accontentava di quel poco che riusciva ad ottenere dai parrocchiani, evitava di affaticarsi nel coltivare il piccolo podere adiacente alla minuscola canonica; qui avrebbe potuto coltivare un pò di vite per farsi il vino, invece si accontentava di raccogliere le poche olive che un paio di stentati alberelli producevano, e così anche per le verdure, raccoglieva qualche erba rustica da mangiare in insalata, lasciando in completo abbandono il piccolo orto.
 La sua necessità era di avere ogni giorno il vino per dire messa, così si affidava al buon cuore dei suoi compaesani, che un bel giorno stanchi di fornire gratuitamente il prezioso nettare, lasciarono il povero presule con il problema da risolvere.

 Un tempo, era usanza vendemmiare l'uva e versarla sui tini, posti in grandi carri che al mattino presto venivano trainati dai buoi in prossimità della vigna. Mano a mano che veniva vendemmiata l'uva veniva subito pigiata con i piedi dai ragazzi e ragazze che erano preposti a tale compito che se la spassavano un mondo, alla sera i carri venivano riportati nell'aia  padronale, e lasciati lì per la fermentazione del mosto.
 Una sera, il parroco sfruttando questa consuetudine, si mise sotto un carro e con un piccolo ferro riuscì a perforare un tino facendo un piccolo foro e a riempire un piccolo recipiente con il liquido che ne usciva.
 Quel vino, rimasto troppo poco a contatto delle bucce d'uva che non aveva iniziata la fermentazione, prese solo un leggero colore rosato.

  Fu così che si inventò la vinificazione in bianco con la quale si fanno i chiaretti e i rosati.

  Questa è la leggenda, mentre la cronaca dell'epoca racconta un'altra storia, il vino era considerato un alimento fondamentale per le calorie quotidiane necessarie per lavorare la terra, e veniva distribuito gratuitamente ai poveri con un pezzo di pane.
  Poiché la vigna doveva rendere molto come produzione, si finiva per produrre un vino leggero dal colore chiaro e rosato, senza dimenticare che, a volte, poteva anche essere allungato con la più economica acqua.





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